su "Martin Chuzzlewit "
Chi non conosce Dickens?
Però sono quasi sicura che non tutti hanno letto Martin Chuzzlewit: eppure, non si tratta certo di un'opera secondaria, né come mole, né per le tematiche trattate.
Anche questo romanzo, come i precedenti, viene pubblicato a puntate sui giornali, ma non ottiene inizialmente il successo che l'autore aveva sperato; in particolare, a causa della pesante satira della società americana che ne dà Dickens, che suscitò a suo tempo un enorme risentimento dell'opinione pubblica oltreoceano, cosa che non giovò certo al suo libro.
Anche oggi, conosciamo Dickens per altri fortunati romanzi e questo è rimasto un po' sottotono, eppure vi consiglio sinceramente di leggerlo.
E' un vero Dickens: romanzo d'amore, satira sociale, denuncia impietosa di vizi e falsità, il tutto con il suo stile così elegante, con quelle straordinarie descrizione dei luoghi e dei personaggi che ce li rendono assolutamente indimenticabili.
Difficile raccontare sommariamente la trama, che, come nella sua migliore tradizione, presenta tali e tanti personaggi la cui storia incrocia quella degli altri al punto tale che si rischia di dimenticarne qualcuno.
Il protagonista, il vecchio Martin Chuzzlewit, uomo ricchissimo che si sente attorniato da una massa di parenti e conoscenti che ritiene mirino esclusivamente al suo denaro, decide di allevare un'orfana che si prenda cura di lui senza attendersi altro riconoscimento che la sua educazione ed il suo mantenimento.
Ma l'erede del vecchio, il nipote Martin Chuzzlewit junior, si innamora della ragazza all'insaputa del nonno che, una volta venutone a conoscenza, irato, lo scaccia e lo disereda. Il giovanotto decide di andare a pensione dal rinomatoM. Pecksniff, un vanesio pomposo buffone che rimarrà memorabile nella nostra memoria, che lo accoglie sperando di ingraziarsi il nonno.
Seguiamo le disavventure di Martin, un giovanotto che si crede generoso e di buon animo, ma che si rivela solamente un piccolo egoista di bassa levatura, lo vediamo alla ricerca di un impiego all'altezza delle sue aspettative stratosferiche e irrealiste; frustrato nei suoi sogni, decide di emigrare in America, figurandosi grandi e facili successi, seguito da uno dei più bei personaggi del libro, l'onesto Mark Tapley, paese in cui diventerà preda di uomini senza scrupoli che distruggeranno totalmente l'alta concezione del suo valore e della sua intelligenza. Lo seguiamo nella sua discesa agli inferi ma soprattutto, insieme a lui, risaliamo la china del suo abbrutimento e lo scopriamo rinato ad una nuova coscienza.
Quando il giovane Martin tornerà in Inghilterra, sarà un uomo diverso: e davanti a quell'uomo il nonno riconoscerà le sue mancanze nei suoi confronti e, chiamando idealmente alla ribalta tutti i personaggi, concluderà a modo suo tutta l'intricata vicenda, risanando torti, impartendo vendette.
La storia di Martin Chuzzlewit è una storia di sentimenti non riconosciuti, di speranze disattese, di entusiasmi e di perfidie: da non mancare assolutamente.
Martin Chuzzlewit
Adelphi
1308 pagine
8845922146