su "L'uomo che amava i libri"
Consiglio Pelecanos dal 2014, quando lo conobbi grazie alla lettura dell’ottimo libro "Il sognatore" (The Turnaround, 2008). A distanza di anni ho trovato conferme in questo libro: una storia di redenzione scritta con piena cognizione di causa, difatti Pelecanos è impegnato attivamente nei programmi di recupero per carcerati.
L’intreccio narrativo è semplice ed efficace per ottenere l’attenzione del lettore: durante la detenzione, un piccolo criminale si innamora della lettura e, forse, della bibliotecaria. Un giorno Michael viene scarcerato grazie a un detective che “ritocca” una testimonianza durante un processo, e decide di cambiare vita: lavorare, leggere e stare lontano dai guai. Il detective però, insieme a un socio, ha il vizietto di rapinare boss della malavita, trafficanti di droga, sfruttatori di prostitute e quando ha bisogno di un “aiuto” per una delle sue incursioni, va da Michael a riscattare il bonus acquisito con la scarcerazione. Cosa farà Michael? Restituirà il favore? Si negherà? Continuerà a vivere la sua nuova vita in cerca di amore e di quei libri che lo stanno migliorando?
Il libro è bello da leggere anche per un altro motivo: la co-protagonista è una bibliotecaria, quindi ci sono molti consigli di lettura.
L'uomo che amava i libri
SEM
223 pagine
9788893902397