su "Lacci"

Domenico Starnone non è nuovo a romanzi di grande tensione narrativa, ironici e folgoranti.Con "Lacci" supera se stesso.
E' la storia di un uomo - raccontata da lui stesso e dalla figlia - che incontra i fantasmi della sua vita. Li mette in ordine, o almeno ci prova, li decifra con lucidità, inciampa in illuminanti istanti di consapevolezza.
Ma c'è sempre qualcosa che - dietro l'ordine apparente che diamo alle cose - ci si rivela.
E' possibile rinunciare alla propria libertà in cambio della pace della propria coscienza?
Chi abbiamo vicino sa accontentarsi dei nostri sensi di colpa e della nostra riconoscenza?
Per chi agiamo, per noi stessi o per l'altro e, in definitiva, chi stiamo davvero danneggiando?
Sposatosi in giovane età, Aldo, il protagonista della storia, divide presto con la moglie un quotidiano fatto di piccole, meschine abitudini: due figli, uno dopo l'altro, la ripetizione costante dei gesti e delle parole, in quella oscura contabilità delle emozioni che presto diventa il rapporto a due.
In questa soporifera relazione interviene Lidia: gentile, raffinata, dolcissima. Soprattutto, libera, nuda e abbagliante.
Nasce un amore che trasforma Aldo, il protagonista, in ciò che non ha mai avuto il coraggio di essere. Un uomo entusiasta, forte, coraggioso, in grado di sovvertire l'ordine delle cose.
Quello che accade dopo è ciò di cui tutti facciamo conoscenza, nella vita: sensi di colpa, sofferenza, ricatto morale.
Arriva sempre l'istante della verità: qualcuno consegnerà il conto, e sarà amaro, anche se non potrà scombinare realmente equilibri sedimentati.
"Non so dire con precisione quando comincia a temere Vanda. E del resto non me lo sono mai detto in modo così esplicito - io temo Vanda -, è la prima volta che cerco di dare a questo sentimento una grammatica e una sintassi. Ma è difficile. Anche il verbo che ho usato - temere - mi pare inadeguato. Me ne sto servendo per comodità, ma è stretto, lascia fuori molto. Comunque, a voler semplificare, le cose stanno proprio così. dal 1980 a oggi ho vissuto con una donna che, pur essendo piccola di statura, magrissima, fragile ormai nella sua stessa struttura ossea, sa come levarmi le parole e le forze, sa rendermi vile" (pag. 85).
Dunque chi è Vanda, alla fine, se non il fantasma della vigliaccheria, della paura di amare del protagonista?
Un romanzo da leggere tutto d'un fiato, crudele, impietoso, che rivela molto sulla dialettica uomo-donna, e sui lacci che tengono in piedi le relazioni anche quando l'amore - se mai c'è stato - svanisce.

 

Lacci

di Domenico Starnone

Libro "Lacci" di Domenico Starnone
  • Casa Editrice
    Einaudi
  • Dettagli
    133 pagine
  • ISBN
    8806194798