su "Tra le righe"
È un’anima pulita e desiderosa di vita, quella che parla tra i versi di Mirka Naldi. Nel piccolo e naive volume di poesie “Tra le righe” si intuisce una grande sensibilità verso le gioie umane e il fluire del tempo, con buone intuizioni nell’uso di metafore e nell’apparato poetico, spesso di natura aforistica.
“L’autunno è la panchina del parco/ dove si siede chi ha il coraggio/ di lasciarsi alle spalle/ il calore certo dell’estate”
Appaiono di frequente l’immagine del treno, simbolo delle occasioni da cogliere al volo, e la voglia di certezze e di calore. Quella di Mirka Naldi è un’anima intima, raccolta, che si trova più a suo agio nel raccontarsi “di nascosto”, nelle poesie, in un immaginario multicolore dal quale spiccano solo ogni tanto i toni accesi del rosso passione.
Tra le righe di Mirka Naldi sono nascosti i sentimenti che durano, quelli che si nutrono di presenza e non di assenza, quelli da coltivare in un angolo protetto del cuore per poi sbocciare piano al calore della realtà. I versi che scaturiscono dal cuore di Mirka rivelano dei sentimenti sinceri, che preferiscono abbracci o un semplice bacio da ricordare per sempre, a incontri fugaci che svaniscono nella fretta di viverli.
“Questa notte ho chiesto/ alla luna di farti tornare./ Mi ha risposto che/ non si può far tornare/ qualcuno che non è mai partito”
Pacata e morbida, l’autrice offre al lettore scorci di sé, perpetrando il messaggio del “carpe diem” per lasciare al lettore il monito di assaporare e immortalare ogni attimo che lo fa sentire vivo, con la certezza che “le cose belle arrivano,/ prima o poi/ è che non sai/ mai quando”… e forse anche un po’ per se stessa, ripetendoselo come fa il piccolo principe, “per ricordarselo”.
“La stazione non è/ un punto di partenza,/ ma il punto di ritrovo.”
Tra le righe
Boopen
46 pagine
8862239262