su "Marcovaldo"
E' una raccolta di venti novelle sulla figura di un manovale con problemi economici, ingenuo e sensibile allo stesso tempo, inventivo e interessato all'ambiente in cui vive, a tratti buffo e malinconico
Il sottotitolo "Le stagioni in città" si rifà alla struttura dei racconti, associati ognuno ad una delle quattro stagioni dell'anno.
Malgrado l'autore non ne dica il nome, la città descritta potrebbe essere Milano o molto più probabilmente Torino (dove Italo Calvino ha lavorato per molti anni).
Comunque di qualsiasi città si tratti, essa è simbolo di ogni città, con cemento, ciminiere, fumo, grattacieli e traffico... e Marcovaldo ne è il cittadino per antonomasia.
Anche la ditta Sbav, presso cui il manovale lavora, è la ditta per eccellenza: simbolo di tutte le ditte; ed è anche per questo che non si sa né cosa vi si produca né cosa vi si venda, tanto meno il contenuto degli imballaggi che il protagonista sposta e trasporta tutto il giorno.
Malgrado la morale che traspare da ognuna delle novelle, i temi di riflessione suggeriti dallo scrittore sono diversi e vertono principalmente sugli effetti alienanti del progresso; sui meccanismi di difesa e le scappatoie usate dall'uomo inetto; sulla disparità sociale proposta dal mondo capitalista e sui rapporti sociali e ecologici dettati dalla società moderna.
Consigliato per gli adolescenti, è un tipo di lettura che non fa male neanche al lettore adulto che può ritrovare, nella figura di Marcovaldo, un pò della propria ingenuità fanciullesca.
Marcovaldo
Mondadori
134 pagine
8804382244