su "L'albero della conoscenza"
Esco fuori al balcone, in una mano il caffè e nell'altra il suo libro.
Si iniziano a intravedere i primi riflessi del mare, grazie all'alba che avanza, timida e prorompente.
Timida e prorompente come la poesia di Maria Teresa Santalucia Scibona, sempre alla ricerca di un nuovo giorno, di una vita nascosta, pronta ancora a sorprenderti.
Nonostante tutto, nonostante l'età che avanza, nonostante dolori fisici e a volte intimi.
La sua curiosità di viaggiare tra spazio e tempo non è mai doma: "L'albero della conoscenza" ne è l'ennessima conferma.
E' sempre stata così la sua poesia: un tuono dolce che spezza ogni indugio, che si insinua tra i ruscelli dell'anima, rendendoli freschi e armoniosi.
Scendono fluidi verso valle, coscienti del viaggio e della destinazione. Coscienti che il vero valore sta proprio nel percorso e non nell'arrivo.
"Irraggiungibile pare la meta
tant'è lontana ed aspra.
Pur non dispero
di arrivare un giorno. [...]"
Con il suo sguardo dolce e fiero non perde mai la speranza, sincera amica di una lunga vita, passata a tessere parole ed emozioni.
Un coraggio senza pari che trova sempre nuova linfa in un'immensa fede.
"[...] E negli incerti passi che tentiamo
sei come un padre che gioca
e si nasconde al figlioletto
che mal si regge in piedi. [...]"
Maria Teresa continua nella sua ricerca di vita ossequiosa e pacata, come una "nomade che vaga sospesa nello spazio".
E' un pastore dei giorni nostri, con lo sguardo verso l'infinito, che ascolta il suo respiro, quello della sua anima e quello dell'universo tutto.
L'albero della conoscenza
Pigmalion Edypro
141 pagine
8415916957