su "D'argine al male - Dove i topi non muoiono"
Gaia Conventi la conosciamo bene da queste parti: è il suo settimo libro che recensiamo. Ma la fama di Gaia travalica Aphorism, anche perché i suoi riconoscimenti e le pubblicazioni (Mondadori inclusa) iniziano a diventare un numero importante.
E poi Gaia non si nasconde mica, chi la segue sui social lo sa: è un vulcano di idee, iniziative, progetti, passioni. Social, blog, campi di tiro dinamico, fotografia... finché un bel giorno condivide con nonchalance in rete una copertina e un titolo, e allora ti ricordi che Gaia Conventi è - prima di tutto - una scrittrice. Una brava scrittrice.
D'argine al male - Dove i topi non muoiono, è il suo ultimo lavoro pubblicato dalla casa editrice Le Mezzelane: un bel formato chiaro, spazioso, con un editing curato, cifra stilistica di ogni pubblicazione di valore.
In pratica una confezione perfetta che cela una storia torbida e perversa. I protagonisti principali sono Iolanda e Giovanni, due fratelli, e Francesca che suo malgrado si imbatte nella coppia. I tre innescheranno una serie di dinamiche fisiche e psicologiche che costringeranno ognuno a ricostruire la propria storia per rivelarla a sé stessi in maniera brutale, violenta, senza filtri né alibi. E il lettore sarà al loro fianco fino alla fine, per comprendere definitivamente ciò che ogni singola pagina rivela un pezzetto per volta. Come dovrebbe essere in ogni buon thriller che si rispetti.
Ad accompagnare i protagonisti in questo folle cammino verso la catarsi, c'è la forte territorialità del romanzo, la sua ambientazione specifica - nella provincia ferrarese - che diventa proscenio e trasforma le anse del Po in un serpente che avvolge e stringe tutto a sé: le persone, i paesi, la nebbia, la costa, l'intera pianura e quella casa accanto al cimitero. Quella casa dove ci sono loro: i topi che non muoiono e che prolificano, resistono e sopravvivono nonostante tutto.
Il congegno messo a punto dalla Conventi è puntuale, esplode come una bomba sul finale e ci accompagna con un ticchettio sommesso e sempre più crescente man mano che si sfogliano le pagine e si snocciolano rivelazioni.
Prendete nota di questo titolo: D'argine al male - Dove i topi non muoiono, un horror italiano che non ha nulla da invidiare ai tanti libri stranieri che spesso invadono le nostre librerie grazie a strategie editoriali, di distribuzione e marketing, più che per la loro qualità.
Qui vincono i contenuti, qui vince Gaia Conventi.
D'argine al male - Dove i topi non muoiono
Le Mezzelane
196 pagine
889996453X