su "L'eredità del suonatore di campane "
Giuseppe Lissandrello Psicologo, Psicoterapeuta Cognitivo, cambia pelle e si cala nei panni di un narratore capace e competente. Scrive un romanzo ambientato negli anni Settanta, in una Sicilia che sembra non aver risentito dell’emancipazione femminile che caratterizza quel determinato periodo storico. Turi ‘U sunaturi donnaiolo d'altri tempi soprannominato "sunaturi ri campani" generoso ma irresponsabile, muore mentre fa l’amore con una donna del suo paese.
La peculiare interpretazione dell’erotismo da parte del protagonista e il singolare fascino che esercitava sulle donne (nessuna “femmina” turista o indigena che fosse, resisteva al suo fascino) creano una nuova figura, un Don Giovanni siciliano tanto atipico quanto originale.
Con spirito “Pirandelliano”, l’autore punta dritto il dito verso la maschera che ogni uomo porta. Stile ironico, passioni intense e autentiche emozioni, evidenziano un esperimento di scrittura ben riuscito, infatti, l’autore, nonostante la mascolina sessualità espressa all’interno del racconto, non si esprime mai in modo volgare, mentre i riferimenti psicologici, come il disadattamento sociale, la rielaborazione del lutto, i miti, le debolezze umane si mostrano in modo palese, invitando così il lettore a fare attente e adeguate riflessioni.
Il volume di Giuseppe Lissandrello è un lavoro di pregevole fattura tecnica, ma anche di notevole carica emotiva.
L'eredità del suonatore di campane
Melino Nerella Edizioni
120 pagine
8896311012