su "Il contrario di uno "
Il filo rosso dei ricordi unisce questa raccolta di brevi racconti. Con la sua scrittura suadente Erri De Luca si inerpica su episodi, sofferenze e attese come sulla sua amata montagna: descrive incontri, persone e cose intepretandoli come simbologie nascoste della vita stessa e della natura. Naturalmente quello che rimane più impresso è il linguaggio "ad acquerello" dell'autore, a tratti morbido, pacato e intriso di malinconia; a volte secco e nervoso, con tocchi incisivi di colore portati dalle espressioni napoletane così come dal suo napoletano italianizzato. Leggere questo libro è come farsi baciare dal sole: si deve per forza socchiudere gli occhi.
"Allora la tua mano è stata la congiunzione e, la particella che sta tra due nomi e li accoppia più di abbracci e baci. La tua mano minuta serrata nella mia inutilmente larga, serrata a serratura chiudeva noi due dentro e tutti gli altri fuori. Ce ne ho messo a ripetere che era tutto, che per poco che era stato reggeva la pienezza dell'intero. Non capisco in tempo, ho bisogno di andare e ripassare sopra l'evidenza per ammetterla e per dimenticarla." (Erri De Luca)
Il contrario di uno
Feltrinelli
115 pagine
8807818566