su "Il giovane Holden"
"Il giovane Holden" è un romanzo che va capito e contestualizzato. Se vi aspettate di incontrare una storia di quelle piene di insegnamenti, valori e sentimenti, lasciate perdere. Nulla vi arriverà per via diretta, rimarranno solo le sensazioni, rapide come una scheggia, immediate come lo slang, sbrigative come gli "e via discorrendo", irruenti come la verità del linguaggio di Salinger che vi scroscia addosso e vi fa sembrare inutili tutti gli orpelli della lingua che finora avete così gelosamente imparato e custodito.
La stessa scrittura concreta e cinematografica, molto confidenziale, che vi guida come una voce fuori campo attraverso i dubbi, i pensieri e i ricordi di Holden Caufield, i suoi istinti, la sua immaginazione, le sue considerazioni. Non potete evitare di venirne trascinati. Ma scordatevi una storia, scordatevi un messaggio. Quello che vi rimane, tra qualche sorriso strappato a tradimento e qualche picco di curiosità per come andrà a finire, è un sapore dolceamaro in bocca, a metà strada tra la sconfitta e la speranza di una rivalsa, di riabilitazione anzi.
Il libro si può capire meglio se si considera il potere evocativo, per gli americani, del titolo originale: "The catcher in the rye". Viene dalla strofa di una canzone scozzese che il protagonista ricorda male e che per questo gli fa venire in mente una frotta di bambini che giocano in un campo di segale ("rye") con qualcuno che li acchiappa per non farli cadere nel dirupo ("to catch" vuol dire prendere al volo, un "catcher" è qualcuno che prende al volo). Ad un americano moderno invece anche viene in mente il gioco del baseball: il "catcher" è quello che, munito di guantoni e maschera, sta dietro il battitore pronto a prendere la palla, e con la parola "rye" si indica invece comunemente il whisky-rye, ottenuto dalla fermentazione della segale (appunto). "The catcher in the rye" potrebbe quindi essere tradotto sia come il pescatore nella segale, sia come qualcos'altro che da noi, che il culto del baseball non ce l'abbiamo, suonerebbe tipo "Il terzino nella grappa".
"Un sacco di gente mi chiede se quando tornerò a scuola a settembre mi metterò a studiare. E' una domanda così stupida, secondo me. Voglio dire, come fate a sapere quello che farete, finchè non lo fate? La risposta è che non lo sapete". (J.D. Salinger)
Il giovane Holden
Einaudi
248 pagine
8806193090