su "Il pendolo di Foucault"
In un'atmosfera di continuo complotto, il lettore si trova ad attraversare uno dei periodi più controversi della storia moderna.
Gli anni sessanta visti da varie angolazioni e, tutte, a proprio modo, rivoluzionarie. Da quella dello studente, poi maestro, protagonista, allo sguardo allucinato della bella di turno che, nella sua inconsapevolezza, si ritrova messaggera di saggezza e posseduta dagli spiriti naturali, diventando più dea che donna, o forse, dea proprio in quanto donna.
Tutto il romanzo si svolge tra scenari impalpabili e sfuggenti, nessuna verità tra mille verità, nessun risultato tra mille certezze e il lettore, a mio avviso, ha la sensazione di assistere a un continuo spettacolo di illusionismo magistrale.
Il mago ammicca continuamente, fingendo di metterti al corrente di ogni suo segreto, mentre, sgomento hai costantemente la sensazione che ti stia prendendo in giro.
Un capolavoro.
Il pendolo di Foucault
Bompiani
702 pagine
884524749X