su "L'angelo che portava la morte"
L’angelo che portava la morte, un thriller mozzafiato scritto abilmente da Eugenio Nascimbeni che lascia fino alla fine enigmatica la figura omicida.
E' tra leggenda e usanze rituali della Sardegna rurale, che ruota la descrizione di questo libro, tanto da poter essere la sceneggiatura realizzabile di un futuro film.
Scorrevole, ironico, estremamente scrupoloso nel “mascherare” il nome dell’"ombra", che agisce di notte, provocando la "dolce morte".
Un tema attualmente scottante, come quello dell’eutanasia, che si mescola ai riti passati, atti a voler fermare i patimenti di anziani, presenti nella casa di cura di Villa Azzurra; immersa nella ridente Alghero.
Un caso da risolvere che coinvolge la curiosità del protagonista: lo scrittore affermato Giorgio Ferrandi, che parte dalla rumorosa e caotica città di Treviglio, per raggiungere le diverse abitudini dell’isolana terra.
Un rincorrere di profumi e sapori, di colori marini che riscaldano la scena e tetralizzano la figura sacra-profana dell’"accabadora”.
Il mistero della vita spezzata a creature agonizzanti, legato a una catenina d’oro scomparsa, da cui pende un medaglietta impressa l’immagine della Beata Vergine.
Interrogativi della coscienza, gli scrupoli, i segreti che scritti nella storia della memoria o legati a entità fantastiche, documentano le tracce di un tempo.
Boccate di sospiri e abbozzi di rivelazioni, per arrivare a ciò che nessuno avrebbe mai potuto immaginare.
L'angelo che portava la morte
Lettere Animate
189 pagine
8897801218