su "IT"

La totalità delle forze maligne, delle paure e delle vibrazioni negative che si possono raccogliere in una cittadina americana sempre avvolta da un’atmosfera velatamente grigia, sono riuscite a confluire nella “non-essenza” di un essere malvagio ed esistente da sempre: pronto a riemergere con diabolico tempismo nel corso della storia e pronto a nutrirsi proprio di quelle emozioni nere che pervadono l’animo umano, in particolar modo, l’animo di un bambino. E' in queste vesti che Stephen King presenta ai suoi lettori quella che, con molte probabilità, è la sua “forza del male” meglio riuscita, proprio perché priva di una logica “razionale” seppur metodica e spietata nell’agire, gigantesca nella presenza sensoriale ma anche fisica, eterna e puntuale nel tempo, detentrice di segreti ancestrali e sconosciuti al genere umano, capace di sintetizzare il male che sa nascondersi dietro mille maschere. L’unico baluardo che la sopra citata Derry, cittadina del Maine, riesce ad erigere contro la serie di eventi violenti e sconvolgenti che percuotono la popolazione, in particolar modo quella costituita da bambini o adolescenti, è proprio un gruppo di sette giovanissimi amici. Nella prima parte del libro, Bill, Ben, Beverly, Richie, Eddie, Stan e Mike, unitamente ad altri personaggi che si alterneranno nel corso del romanzo, sono ancora giovanissimi quando incontreranno per la prima volta It, a ciascuno di loro presentatosi sotto differenti forme fisiche. Lo combatteranno, cosi come faranno con le loro più intime paure e contemporaneamente, affronteranno Henry Bowser, capo di una banda di bulli locali. Nella seconda metà del libro, la battaglia si ripropone circa 28 anni dopo. I sette giovani sono oramai divenuti adulti, portandosi comunque dietro, tracce di una storia indimenticabile, tracce indelebili di un male tornato puntualmente a vivere mascherato da clown, sorridente e scanzonato: “Pennywise”. A questo punto, svelare altri dettagli della mastodontica ed intricata serie di eventi che pone in essere, nelle numerose pagine della sua opera, il re del brivido, sarebbe davvero un peccato. IT rappresenta un’esperienza fantastica che chiunque, appassionato o meno del genere, dovrebbe concedersi. La potentissima scrittura di King, riesce a coinvolgere il lettore in maniera totalitaria rendendolo parte integrante della comitiva di ragazzini, pronti a combattere il male. Ma in questo romanzo c’è davvero tanto da analizzare e sui cui riflettere. C’è l’attenzione dello scrittore ai più comuni traumi e timori intimi dell’età infantile, al male rappresentato come essenza e non come entità, al bisogno di amicizia, alla memoria storica, alla società umana e soprattutto, alla violenza celata dietro un sorriso finto. Stephen King dà vita ad una straordinaria storia lunga 28 anni (e forse anche di più) dove vi accorgerete con estrema facilità di esservi immedesimati in tanti pensieri, in tante parole in tante paure. Terminerete il libro, lo riporrete al suo posto e vi accorgerete di conoscere perfettamente nome e cognome dei personaggi, le loro paure e i loro caratteri. Sorriderete e chiedendovi come ci riesca il signor King, magari allungherete un occhio sotto il letto e uno dentro la vostra doccia.

IT

di Stephen King

Libro "IT" di Stephen King
  • Casa Editrice
    Sperling & Kupfer
  • Dettagli
    1093 pagine
  • ISBN
    8860615909