su "Metafisica dei tubi "
“Metafisica dei tubi” è la biografia dei primi anni di vita della scrittrice belga Amélie Nothomb, c’è chi magari si ricorda solo degli sporadici episodi accaduti nella tenera età, invece lei no, con arguta brillantezza ci presenta il suo iniziare a vivere, lei sue prime esperienze, il suo approcciarsi al mondo. Sicuramente una biografia dei primi tre anni di vita non convenzionale, affetta da una estrema apatia, cresciuta e ritenuta come un essere vegetale – pianta – non parla, non emette suono, sembra vivere nella sua assoluta assenza, quasi solo ad occupare uno spazio che le è stato assegnato e che lei non è disposta ad oltrepassare, a sconfinare, a provare a varcare.
“In principio era il nulla. E questo nulla non era né vuoto né vacuo: esso nominava solo se stesso. E Dio vide che questo era un bene. Per niente al mondo avrebbe creato alcunché. Il nulla non solo gli piaceva, ma addirittura lo appagava totalmente. Dio aveva gli occhi perennemente aperti e fissi. Se anche fossero stati chiusi, nulla sarebbe comunque cambiato. Non c’era niente da vedere e Dio non guardava niente. Era pieno e denso come un uovo sodo, di cui possedeva anche la rotondità e l’immobilità. Dio era soddisfazione assoluta. Non desiderava niente, non aspettava niente, non percepiva niente, non rifiutava niente e niente lo interessava. La vita era di una pienezza talmente intensa che non era vita. Dio non viveva: esisteva. L’esistenza non aveva avuto per lui un inizio percettibile”.
Nata e cresciuta in Giappone, niente e nessuno la farà cambiare, la toglierà da quello stato di apparente inettitudine che sembra caratterizzarla, fino a quando passati due anni, lei scoprirà il piacere e l’amore per il cioccolato, e così darà voce finalmente attraverso la fonetica del sentimento alle sue parole, mai dette a caso oltretutto. Narcisista, una spugna fonte di tutto ciò che la circonda, una bambina particolare, una lirica all’osservazione costante mai scontata; una scrittura che è evocativa, sarcastica, ma anche tributo alla forza delle parole che solo se dette in un determinato modo acquistano il valore necessario.
[…] “Tubo sei e tubo tornerai”, perché in fondo siamo dei tubi tutta la vita, che inglobano e espellono cose e pensieri, e alla fine ingloberanno ed espelleranno polvere e terra.
Metafisica dei tubi
Guanda
128 pagine
8882463680