su "Gaza. Restiamo umani"
Non è avvincente come un romanzo, non è dolce come una poesia.
E' devastante come lo sono le bombe sui civili, è ipocrita come ipocrita è lo sguardo dell'Occidente, è triste come solo chi muore giorno dopo giorno sa essere, è freddo come freddo è chi lo scrisse. Vik oramai è morto eppure vive ancora in queste pagine, nel ricordo di orrori che in prima persona ha visto accadere e nel coraggio che ha avuto nel raccontarli. Questo è un piccolo libro, troppo piccolo forse per il tema che affronta: ogni giorno continuano a venir giù case, ospedali e scuole, e nessuno si accorge che sotto quelle macerie, sotto quell'ammasso di polvere, ci sono bambini, donne e uomini: un popolo che sta morendo. Il popolo palestinese è vittima di un orrenda macchina, ma non è la guerra: è la tacita volontà di sterminarli, i palestinesi; di "epurare" quella striscia di terra dai loro leggittimi proprietari. Ma non è questo il luogo per affrontare questo argomento, questo delirium tremens.
Questo libro, di sicuro interesse, vi aprirà gli occhi su una realtà diversa.
Mentre leggerete questo libro, ricordatevi di quest'uomo: lui credeva - o almeno lo sognava - in un mondo migliore.
Restiamo Umani.
Gaza. Restiamo umani
Manifestolibri
127 pagine
8872857015