su "La stessa cosa fluente"
Parlo di Beatrice Bausi Busi, la BBB, donna-elemento, e per farlo devo immergermi negli sciami di vita che è sintesi del respiro stesso. E’ ella monade dei 4+1 Elementi, in essi e con essi Beatrice esiste, vive nutrendo il quotidiano e lo respira, divenendo portavoce per chi non ha l’udito e la vista così sottili da poter interpretare le parole delle immagini che la Natura utilizza insieme ai suoni (o vibrazioni?) con cui a noi si rivolge. E sono vibrazione, onde magnetiche colorate di messaggi, le odi che in "La stessa cosa fluente" avvolgono il lettore. In ogni componimento dell’artista vi è lo specchio del Mondo Reale di cui noi, umanità corrotta dallo stress della Civiltà, non sappiamo coglierne il riflesso, anzi spesso ci acceca e volgiamo lo sguardo altrove, per timore forse, di non essere sufficientemente realistici. Ma non solo attraverso gli occhi della BBB riusciamo a vedere ciò che altrimenti non potremmo, ma addirittura ci scopriamo testimoni del suo attraversare memorie ataviche, così come possiamo constatare, valicando la moltitudine di sue liriche chiaramente rappresentative: “… come mai ho sempre amato il suono della bùccina…” e seguendo, a pag 18 o a pag 32 e 36 in particolare, e in tutte le liriche raccolte in questa opera, vi è un rappresentare con tanta perfezione di partecipazione intima, molte situazioni in realtà mai vissute, ma se seguiamo la scia dei fotogrammi che qui sono parole-emozioni, stiamo camminando il percorso che conduce alle memorie ataviche: il grande spazio che ospita la poetessa, e sicuramente anche noi anime inconsapevoli; assolutamente estrapolate da tale fonte sono tutte le liriche di La stessa cosa fluente, e tutte scandite da un ritmo unico, “…appassionati e pacati…” ne è la massima rappresentazione (pag 62), già in questa poesia (ma lo è in ognuna) ci troviamo davanti ad una donna che non ha più fisicità, il suo interiore è definitivamente fuso in quella fonte e non è più scritto quel che leggiamo, ma voce che s’innalza dal libro, suono che arriva da dimensioni eteree, pure, reali come ogni cosa che ci circonda, ogni cosa alla quale sappiamo dare la vera definizione nella giostra dell’esistenza, alla quale abbiamo saputo togliere il superfluo: la fisicità fine a se stessa. Come sensitiva, la BBB accosta delicatamente l’anima al suo sentire, in quello spazio “non suo” eppure proprio. Signora di quel grande spazio delle memorie ataviche, l’autrice, con il suo fluido scrivere ella ci accompagna a scoprire questo luogo, premurosamente si fa “mano” con la quale appoggia il nostro essere nell’arcano e ce lo fa assaporare con tutti i sensi, inducendoci ad adoperare il sesto, ora, in questa lettura, e dopo e sempre. Grande insegnamento e nutrimento del nostro interiore, si palesa in ogni componimento che diventa per queste peculiarità, vademecum dell’anima
Beatrice Bausi Busi, questa anima che posiziona la sua Essenza senza contorcersi, ma poggiandosi come ultimo passo di una danza che si è consumata in volute di suoni, si posiziona, dicevo, ad occhieggiare boccioli poggiati su questi spazi, boccioli che custodiscono nella stretta dei petali, il fiore di vite di altri o di noi stessi (già vissute?).
La stessa cosa fluente
Masso delle Fate
69 pagine
8887305846