su "Doppie punte"
Perché una vita deve essere condizionata dalle aspettative e dai pregiudizi degli altri? Questa domanda sembra essere il Leitmotiv di “Doppie punte”, scritto dal sensibile e versatile Michele Lamacchia e pubblicato da Lettere animate nel 2017. Ci sono tantissimi spunti di riflessione seri e tante, tante, tante occasioni di risate. Tutto ruota intorno a Pierre, cresciuto in - e fuggito da - un Sud Italia che “subiva le regole non scritte di un matriarcato radicale”, dove gli uomini non dovevano mettere bocca nemmeno nell’educazione dei figli. Il giovane Pierre si muove un po’ disorientato in un contesto fatto di convenzioni che non comprende fino in fondo, a causa o grazie al suo sguardo naive che lo spinge a cercare poche cose: l’ordine, il bello, la verità. È questo a portarlo a Roma e a spingerlo ad adattarsi a scenari improbabili e in cui mai si sarebbe sognato di vivere, sfiorando il grottesco ma con l’invincibile consapevolezza che poco noi possiamo controllare della nostra vita: possiamo solo cercare di gestirlo al meglio. Infine, inciampa nel suo destino e finisce per condurre egregiamente un salone di bellezza. Imparando moltissime cose su se stesso.
Quando si accetta di entrare nel fiume in piena che è la scrittura di Michele Lamacchia, che ha un vero e proprio rapporto carnale con la tastiera, si hanno solo benefici. “Doppie punte” è un testo estremamente ricco: l’autore riesce a cambiare spesso registro con snellezza e a proporre tanto momenti di rivelazioni esistenziali quanto gag da macchietta. Consigliato, anche per sotto l’ombrellone.
Doppie punte
Lettere Animate
376 pagine
8868828243