su "Il diavolo, certamente"
Quando il diavolo ci mette lo zampino c’è da tremare, e questo lo sanno più o meno tutti.
Ma se il diavolo, per giunta, è anche di sesso femminile, allora sì che sono assicurati i peggiori guai!
Il romanzo di Andrea Camilleri “Il diavolo, certamente” edito da Mondadori nella nuova collana Libellule è quella che si dice un’opera interessante nei contenuti e ben confezionata, secondo lo stile della casa, nella forma: una raccolta di snelli racconti attraverso i quali lo scrittore siciliano centra perfettamente l'obiettivo di indurre il lettore a riflettere su come sia mutevole e volubile la vita, e di come una serie di coincidenze possa, da un momento all’altro, mutare radicalmente e per sempre la propria storia personale.
Storie tutte cariche di tensione dall’inizio alla fine, nelle quali tutto (o quasi) ruota attorno alla personalità dell'essere umano, illuminata o accecata, a seconda dei casi, da una mano invisibile che molti chiamano destino, ma che altro non è se non la logica conseguenza dei propri comportamenti..
Storie di amanti, coppie che scoppiano, vittime e carnefici nati per stare insieme.
Così, pagina dopo pagina, come api frenetiche si sugge il nettare letterario che il papà di Montalbano dispensa a piene mani, servendosi della nostra stessa fantasia per renderlo ancora più appetibile e prelibato.
Adatto ad ogni tipo di lettore, anche a chi si avvicina con grande circospezione ai libri, o ai pigri che non riescono mai a leggere fino in fondo un romanzo, battezzandolo dopo qualche pagina “troppo impegnativo” o “troppo lungo”; nel manoscritto originale consegnato all'Editore da Camilleri, si legge nel risvolto di copertina, ciascuno dei 33 racconti aveva un numero di battute incredibilmente congruente, in tutto 3 pagine: 333, la metà di 666, il numero della Bestia.
Il diavolo, certamente
Mondadori
170 pagine
8804617756