su "Questo amore"
Questo libro è quasi fuori catalogo e da quando ho deciso di cercarlo a quando l'ho trovato è passato più di un mese. L'ho trovato nella libreria di una città che non è la mia, perchè una signora che non ero io lo aveva ordinato e il libraio ne aveva presi due. Anche io lo avevo ordinato, nella mia città, ma non è mai arrivato. Questo libraio che non mi conosceva lo ha preso, dunque, anche per me. Ha combinato un incontro.
Anche questo romanzo struggente di Roberto Cotroneo parla di un incontro. Un incontro inseguito, ambito, fortemente voluto.
Edo e Anna si amano, hanno due bambine. A un certo punto della loro vita si perdono, senza volerlo. Si ritrovano l'uno senza l'altra, e nessuno dei due sa cosa fare, se non attenderne il ritorno. Assistiamo così al lungo percorso di ricerca mentale di Anna, fatta di ricordi, tappe e desiderio, che si mantiene in piedi solo grazie alla memoria e ai contrasti fra presenza e appartenenza. Edo ed Anna si appartengono, e adesso la loro è una vita a metà.
Sul romanzo scende lenta e inespugnabile una patina di assenza che lo rende in alcuni tratti stagnante, perché l'attesa è fatta così, iberna l'esistenza di chi resta. La scrittura ipnotizza e disarma il lettore, che non riesce più ad essere impaziente e si trova avvolto da questo attendere. L'attesa si fa bambagia, perchè non è vuota, ma piena di speranza. O di illusione.
"E' curioso come il futuro si allarghi man mano che si riempie di passato. Ci ho messo molto tempo per riempire quel passato. Non era così pieno di cose all'inizio. Ho dovuto cercare tutti i pezzi che mancavano. Non hai idea, finchè non lo fai, di quanti ne possono mancare. Ogni pezzo che ritrovavo era un modo di spostare un po' più in là il futuro che verrà. Ho capito perchè gli uomini molto anziani sono così sereni: hanno davanti un futuro che noi non possiamo nemmeno immaginare" (Roberto Cotroneo)
Questo amore
Mondadori
140 pagine
8804582537