su "Non si muore tutte le mattine"
Questo libro è una piccola sfida. Uno di quei libri che ti viene da pensare "Oh no, devo finire di leggere quel libro...", per poi rimanerci invischiati dentro almeno fino alla fine del capitolo.
Un libro a velocità lenta, da passeggio, eppure riesce a portarti lontano. In auto per strade nella notte, nei locali notturni aperti solo per pochi intimi, attraverso luoghi devastati dalla guerra, porti e stazioni degli autobus con i loro viaggiatori di nazionalità mista e di chi nemmeno ha quella. Si viaggia nei gironi dell'animo dei personaggi, nelle disgrazie delle automobili d'occasione e dei furbi della meccanica di soccorso.
Quanto è lungo un viaggio? E la destinazione è fisica o è il raggiungimento di una conquista personale?
Quanti compagni di viaggio dobbiamo incrociare e cosa possiamo imparare da loro che ci servirà nella vita.
Nessun capitolo è indispensabile al fine del racconto, se ne possono saltare, ritornare indietro, abbandonare per strada. Un fiume di parole degno del compositore musicale che è Vinicio Capossela, parole per immagini.
Leggetelo quanto ve ne serve, fate come dice lui, prendete i capitoli a etto, sfusi quanti ne volete e ne sarete comunque sazi.
Non si muore tutte le mattine
Feltrinelli
333 pagine
8807880318