su "Ierousalem"
Ripercorrere i passi, “nella cittadella dei senza-nome”, non è sempre semplice. È un rismuovere emozioni, rivangando e agitando tormentati pensieri, con la consapevolezza d’essere vivi, ma anche del caro prezzo. Un memorandum immerso nella credenza di avere risposte a un senso che davanti al mistero e improvviso senso della morte, lascia spiazzati. Cosciente missione del poeta di raccontare e di andare avanti, nonostante le macerie e le ombre del limbo. Essere testimoni di concreto amore che abbraccia e non lascia soli, che accarezza e crea figli del futuro.
Seminare speranze e con coraggio combattere, superando e condividendo i grovigli dell’anima non è semplice, ma non è irreversibile. La malinconia riconosce e tollera dolori atroci e metabolizzati, li trasforma in “leoni e fiordalisi”. La salvezza di non sentirsi soli, accomuna e culla e in versi liberi trova come annullare le distanze, unendo l’umanità nello stesso respiro.
La penna diventa lo sfogo e il segno indelebile della “folle” sensibilità, tanto da riuscire a dare la spinta per tornare a rialzarsi da terra e ricomporre pezzi rotti, incollandoli, senza inganni, con la passione e la volontà. La Prospero diventa “pro memoria”, la “Vis comica” narrante “spes” e destino, ritmando oltre la “Tabula rasa”, quanto sia importante vivere.
Ierousalem
GDS
40 pagine
8867820826