su "I promessi sposi"
Romanzo storico per eccellenza, il primo della letteratura italiana, la più famosa opera di Alessandro Manzoni,si impone nel panorama europeo e diventa subito un capolavoro.
La vicenda si snoda in 38 capitoli ed è ambientata a Licate, paesino in provincia di Lecco. Qui abitano Renzo e Lucia, i promessi sposi, al cui matrimonio si oppone don Rodrigo, per un capriccio e una scommessa fatta col cugino don Attilio. L’azione si apre il 7 novembre del 1628 e abbraccia circa due anni della storia italiana sotto la dominazione spagnola, mentre impazzano carestia e peste. Aiutante degli sposi è padre Cristoforo, del convento di Pescarenico. Personaggi di spicco sono: Geltrude, la Monaca di Monza, che ospiterà nel suo monastero Lucia; l’Innominato, che farà rapire Lucia e si convertirà al cospetto del Cardinale Federico Borromeo; il conte Attilio, cugino di don Rodrigo, ribelle e provocatore; l’avvocato Azzecarbugli, presso cui si recherà Renzo in cerca di giustizia, trovando invece un uomo colluso con potere dei signorotti; Agnese, madre di Lucia, donna buona ma poco avveduta, cattiva consigliera; don Abbondio, che, spinto dai bravi, si rifiuta celebrare le nozze; Perpetua (nomen omen) che vive con don Abbondio, donna pettegola e paesana; donna Prassede, conformista e piena di pregiudizi, che ospiterà Lucia, dopo la conversione dell’Innominato, don Ferrante, noto per la sua biblioteca e alcuni altri di minor spicco, anch’essi però finemente caratterizzati.
La storia, dopo un intreccio molto articolato, vede il matrimonio dei due, mentre la maggioranza dei personaggi muore di peste, tra cui anche padre Cristoforo (il Bene) e don Rodrigo ( il Male).
Il romanzo è una sorta di manifesto letterario della cultura romantica europea, perché in esso ritroviamo tutte le peculiarità di questo movimento letterario.
Celebri sono le sue descrizioni geografiche: del lago di Como, che fa da incipit al romanzo, del percorso a piedi di padre Cristoforo da Pescarenico a Licate, con una natura autunnale che riflette lo stato pensoso del frate. In queste descrizioni si esprime tutto il sentimento romantico dell’autore, che pone l’elemento Natura al centro della sua riflessione, una Natura buona, ma deturpata dalla cattiveria degli uomini, una Natura romanticamente specchio del sentire dei personaggi, mentre don Abbondio, uomo vile e insensibile, non entra in sintonia con essa, dimostrando così la sua grettezza d’animo.
Ben caratterizzati i protagonisti: Lucia, donna devota con poche idee ma chiare, Renzo, baldanzoso ventenne giovinotto, pieno di entusiasmi giovanili, ma un po’ ingenuo, subirà una profonda trasformazione interiore a contatto con eventi più grandi di lui, come il tumulto di Milano nel quale si troverà coinvolto. Padre Cristoforo, che porta tutti i segni del suo travaglio interiore, l’Innominato con la sua conversione nella celebre notte. Geltrude, un caso di monacazione forzata, con tutta la sofferenza connessa.
Fortissimo è l’amor di patria e la denuncia sociale in un opera di alto impegno civile e d etico di un autore che, pur permeato dal pessimismo storico, si rifugia in una Fede profondissima.
Il Male domina la Storia, ad esso si può contrapporre quel po’ di Bene che possiamo, se riponiamo fiducia in Dio e nella Provvidenza, che guida dall’alto la vicenda umana garantendo un lieto fine al romanzo.
I promessi sposi
Garzanti Libri
571 pagine
9788811360377