su "Padrone il vento"

Sarà anche "Padrone il vento", ma la poesia di Fiorella Cappelli è sicuramente incisa nel più puro diamante: immagini perfette, lancinanti come punte aguzze di frecce a raggiungere l'anima, quando parla di "una tonda luna/ che incarta d'argento/ su piccole onde/ cullati e sospesi pensieri"; quando tratteggia magistralmente una Torino assonnata e inquieta e riporta che "nell'umido parco fiorito/ riaffiorano medievali percorsi" e continua poi nell'ultimo verso con un guizzo straordinario di empatia, dicendo: "sotterranei i pensieri si perdono"; quando sintetizza veloce e splendida una Parigi piena di speranza, dichiarando: "giovani sogni in cammino/ al suono di tromba/ vestono, sulla strada/ la loro bandiera".
Molti poeti sanno farci partecipi dei loro sentimenti, ma l'autrice ha il raro dono di comunicare immediatamente le immagini di quello che ci vuole trasmettere; tra le tante, imperante è l'immagine del mare, questo mare lungamente accarezzato: "Perle d'acqua/ si raccolgono/ nello scrigno dei sogni"; mare osservato e ammirato con occhi e cuore: "alba d'argento, distesa sul mare/ dissolvenza di nuvole rare"; un mare amato anche se un po' temuto: "Faccio scorte/ di ataviche paure/ ma sogno il mare"; un mare che è il mondo intero, quando chiede: "voglio essere/ tra l'onda e la spiaggia/ la spuma/ del mare che resta/ ancora da navigare".
Ma altre immagini si affacciano aggressive e nititamente delineate, gli affetti e gli amori: "E tu appartieni/ ai desideri/e li mantieni/accesi e veri /nei lunghi giorni/ notti stringate/ poi tu ritorni/ tra le mie fate"; la tenerezza che riserva al sentimento d'amore: "a chi, da innamorato, ha scritto versi/ e vi ha incartato il cuore, per l'amata/ chi ne ha fatto aquiloni di giornata"; l'orgoglio che traspare nelle liriche dedicate alle donne: le sue splendide donne indomabili: "per te che non t'arrendi, e ti sollevi/ e gridi a tutto il mondo che sei donna"; oppure quando canta le donne d'altri tempi, quelle che "custodiscono/ la chiave dei ricordi", quelle che "sanno come tenere unite mura /che nessun terremoto /farà mai crollare"; quelle donne sempre integre, perché anche "mutilata nel petto e nel cuore/ ..../ una Donna, mai vissuta a metà".
E soprattutto,  rispecchia l'ampio spazio del cielo, quando ci fa vedere in piena luce, le sue Mongolfiere: "spazi liberi nel sole/ mongolfiere, per volare/ i colori son parole".
E nel cielo, il vento: "solitario, in mezzo al mare/ grande amico solo il vento"; e ancora: "avrà per compagno di gioco il vento/ che lo condurrà lontano"; e la splendida immagine della lirica dal titolo "Dentro il silenzio", che così recita: "volami dentro/ poi resta/ padrone del vento".
Ma è nel suo "Sonetto di sabbia", che l'autrice si riposa e si rivela, quando dice: "spinto dal mare, un granello di sabbia/ è frammento di conchiglia leggero/ ci racconta le storie del mistero/ e dell'uomo la sua gioia/ la sua rabbia": perché questo è davvero quello che fa Fiorella Cappelli, che sa raccontarci del suo mondo dilatandolo fino a diventare anche il nostro mondo, orgogliosa poetessa appassionata, che ancora e sempre dichiara: "Non ti voglio poeta/ ti voglio soldato/ semina tu, la poesia/ io la raccolgo...".

Padrone il vento

di Fiorella Cappelli

Libro "Padrone il vento" di Fiorella Cappelli
  • Casa Editrice
    PensieriParole
  • Dettagli
    144 pagine
  • ISBN
    8896472016