su "Confessioni ultime"
Una confessione, lunga, che è anche uno sfogo. Parole che non dovrebbero esser dette, sarebbe da rispettare il silenzio, ma uno come Mauro Corona non puo' star zitto. Allora svuota il sacco, spesso utilizzando frasi e aforismi di altri famosi filosofi, mette in chiaro quello che dal suo punto di vista dovrebbe cominciare a fare l'essere umano per salvarsi o per lo meno vivere meglio. Accettare la fragilità, coltivarla non disprezzarla o deriderla, non tenersi dentro inutili rancori, riparare rapporti con gli amici anche se si hanno avuto delle discussioni e delusioni. Evitare di vivere per seguire gli oggetti di lusso, inutili e che rimbambiscono, anzi come fa uno scultore, lui stesso, bisogna togliere il superfluo, solo così si vive senza paura di perderle le cose. Tornare ad utilizzare le mani e creare, per conoscere la terra, il proprio territorio e le proprie capacità. Lui invita a farlo, cominciando dalle scuole, far innamorare i più giovani della natura e non degli eccessi. Si sfoga anche sul Vajont, che è abbandonato dalle istituzioni, dimenticato e lasciato morire. Vorrebbe che i luoghi colpiti dalla catastrofe tornassero riabitati, magari creando un'area universitaria. Invece vede che c'è disinteresse, solo perché nessuno avrebbe facili tornaconti, costerebbe fatica. Inoltre si libera e confida anche propri sentimenti verso i suoi genitori, della sua infanzia non facile, delle sue delusioni e del rapporto con i suoi figli. Non risparmia nemmeno coloro che per altri decidono quello che è giusto o sbagliato, buono o cattivo, solo perchè pagati per farlo.
Ci sono aneddoti e molto ancora scritti da Corona in queste sue confessioni e ve le lascio scoprire da soli. Infine è incluso un dvd con Corona che ci accompagna ad Erto "paese di crolli e di dolore" giusto cinquant'anni dopo la tragedia del Vajont.
Confessioni ultime
Chiarelettere
114 pagine
8861904289