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Annoiandosi del mondo, si ha la possibilità di creare un proprio mondo, e questa è la massima priorità per scrivere un racconto, un film o fare una canzone, o un quadro.

Io sono uno sceneggiatore che tende a scrivere più di quanto serva. Quando scrivo per i film mi trattengo, mentre quando scrivo una serie devo sforzarmi di aggiungere. Nel primo caso, invece, devo sforzarmi di tagliare.

Una volta ho odiato Meryl Streep perché era stata scelta da Clint Eastwood per "I ponti di Madison County". Ma come, mi chiedevo, hanno preso un'attrice che fa l'italiana imitando me! E non me?

L'esperienza più preziosa è forse stata quella con Quentin Tarantino, che era un regista quasi alle prime armi e aveva una visione chiara di ciò che voleva fare. Non sempre capiva quello che stavo facendo, ma poi montando il film ha capito che(…)

Sono uno della vecchia Hollywood, mi piacciono i film dove il ruolo centrale è affidato alla storia, ai personaggi. Non sono mai stato un appassionato della Marvel Comics. Ai miei figli quei film piacciono, a me no, ma va anche detto che io alla(…)

Ho smesso di credere a Babbo Natale quando avevo sei anni. Mamma mi portò a vederlo ai grandi magazzini e lui mi chiese l'autografo.

Quando sei sul palco devi soddisfare il pubblico, così pure quando fai politica.

Tutte le immagini da inquadrare nascono uguali e libere: i film non sono che la storia della loro oppressione.

Ora ho delle idee sulla realtà, mentre quando ho cominciato avevo delle idee sul cinema. Prima vedevo la realtà attraverso il cinema, e oggi vedo il cinema nella realtà.