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Il più grande colpo della mia vita fu l'avvento dei Beatles. Mi affascinarono totalmente e pensai "Questa è la mia strada, la musica".

Ho sentito dire che il metal è morto, che Ozzy è morto e che le persone a cui piace Ozzy sono tutte morte. Io non ho mai avuto un palco vuoto, ho sempre fatto il tutto esaurito. Allora chi è che dice che è tutto finito?

A volte sono spaventato di essere Ozzy Osbourne. Ma mi sarebbe potuta andare anche peggio. Avrei potuto essere Sting.

Non mi sento davvero di essere il padre del metal o del rock, semmai più un fratello maggiore.

Come si fa a creare canzoni che hanno il potere di trasmettere il senso di libertà in chi le ascolta? Credo che questo sia il mistero dello scrivere canzoni.

Se i bambini non vengono introdotti alla musica in tenera età, credo che gli venga tolto qualcosa di fondamentale.

Scrivo canzoni perché non riesco altrimenti a dire quello che sento. Cerco di non scrivere testi, ma poesie d'amore.

Parole e musica nascono assieme. È roba che fa da sempre parte della mia vita. Perché io stesso nasco in musica. In questo suono a tratti mediterraneo, io e i miei ci riconosciamo. Napoli è molto vicina all'Africa e anche all'America.