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Ha da sapere che il gran busillis della poesia consiste nell'arte di piacere, e quest'arte sta tutta nella magia di muovere, di rimescolare, come si vuole, tutte le passioni che abbiamo nascosto nel cuore.

Dite, che fare dei poeti, i quali vogliono esserci quando sotto i colpi della civiltà cominceranno a sgranarsi i bulloni del mondo, e nei camici bianchi degli scienziati le cuciture si strapperanno?

E infine, il paradiso perduto ricercato dall'emozione estetica non è il regno del lirismo? Non è la stessa poesia lirica uno dei principali creatori e interpreti della visione di questo paradiso?

Da lungo tempo la vita mi ha convinto che musica e poesia sono al mondo le cose più belle che la vita può darci. Oltre all'amore, ovviamente.

Ritengo che oggi la poesia sia in disarmo, che la stragrande maggioranza di coloro che sono qualificati come poeti siano scrittori in versi che non sono più nemmeno versi.

Io ho un’idea precisa dell’essenza della Poesia (e uso non a caso la maiuscola) e non scrivo neanche una riga per compiacere miei amici o ‘clienti’. Scrivo quello che penso anche se non è politically correct.

A dettar legge nella poesia del terzo millennio, come in generale nell’arte, salvo qualche eccezione, parrebbe proprio il contrario della Bellezza.

Oggi la poesia è un esercizio di ingegnosità lambiccata, senza l’entousiasmòs e la gioiosa bizzarria dell’estro barocco.

Leggo le parole dei poeti per capire il mio cuore e quello degli altri.