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"Sto scherzando" era esattamente ciò che la gente scriveva quando pensava davvero a ogni parola.

Se uno fa il mio lavoro non può mai pensare a chi si offende, o prova dolore. Non è bello da dire, ma è così.

Il tema della maternità è un po’ il mio tema che ripropongo da un libro all’altro rivestendolo di trame diverse.

I lettori restituiscono all’autore il libro che loro hanno letto e che non necessariamente corrisponde al libro dell’autore, svelano dei particolari che gli sono sfuggiti, molte cose che inconsapevolmente l’autore inserisce nel romanzo e che loro(…)

Il mio scopo, che credo condiviso dalla maggior parte degli scrittori, è di intrattenere piacevolmente il lettore veicolando in modo indiretto dei messaggi che nella loro nuda verità risulterebbero sgradevoli.

Quando scrivi per adulti la responsabilità passa di mano, non è tua, o meglio continui ad averla ma solo verso te stessa.

Responsabilità è una parola importante rispetto alle scritture per bambine e bambini. Sei tu, che sei grande, a scegliere cosa dire loro, e come.

Una cosa che amo tantissimo è scoprire la storia delle parole dietro le parole: a quando risale quel termine in inglese, chi l’ha usato, in che cornice.

Se mi rendo conto che sono distratta o svagata vuol dire che non è il momento di scrivere e quindi faccio uso di quel tempo per leggere, o rileggermi.