Sia sempre il tuo viso, lo stesso che osservi allo specchio, non sarai mai costretto a sfuggire lo sguardo: ti riconosci e non temi di fissare i tuoi occhi.
Come il bardo che per antonomasia è colui che con le note "sprofonda nell'abisso dell'emozione di lacrime annegata- e di sorriso del cuore sulla bocca- e di suprema contemplazione d'intelletto", così sia il nostro suonar cantando.