Deliri di natura impazzita

Il cielo gridava terrore;
luci abbaglianti squarciavano le tenebre
come ostrobi in disco impazzite;
Finestre baciate da venti sempre più imponenti
e tutto si trasforma in paura mai vissuta.

La terra prima bagnata da candidi baci di rugiada;
affoga sotto scrosci che annebbiano viste umane,
ed ora più di allora;
reclama aridità di giorni funesti già passati.

Aree familiari,
si riempiono di schegge impazzite;
mentre tonfi e ovattati suoni,
avvertono che il delirio è ancora in corso.

Paure su sguardi di madri stanche;
che cercano conforto da chi conforto hanno sempre donato.
Mentre figli campioni,
si rifocillano al cospetto di lontani ristori,
e risposte telefoniche sono certezze in queste notti spettrali.

Lentamente il vorticoso battere acquitrino,
si placa tramutandosi in lacrime cristalline di cielo;
li dove è passato il delirio di natura impazzita,
ora vi sono occhi che cercano conforti vicini.

Tutt’ intorno ancora bagliori,
che lentamente corrono verso lontane realtà quotidiane;
mentre il mattino è ancora ingabbiato in questa notte delirata;
il cielo calma anime affrante.

Braccia operose prosciugano ciò che hanno creato;
e figlie ingrate ascoltano con fare impaurito le menzioni di danni subiti;
tutto sembra essersi acquietato,
un grido; e fiamme al cielo.