Finto stupore

Finto stupore d’oasi, quasi sdegno
l’atto strillato senza verbo, a taglio alto 
trasmesso in cavo, piatto il resoconto
d’adolescenza cruda resa in pegno
di rogna nella casba, dietro sogni 
con limite di sporco e d’abulia.

Ma l’ha mai visto un verso?
Un colore? Un tenero contrasto?
Lo stile terso
di una croma sopra un tasto?