Il mio canto libero

Nel mio Essere

che coglie accoglie e raccoglie
i segnali del tempo che scorre

nuvolaglie alternate al sereno

imbiancano a chiazze
ora grandi ora piccole

il mio cielo e la mia vita

Là cerco di essere ciò che voglio

senza far del male ad alcuno
se non a me stesso

e in questa mia scelta
di essere ciò che sono

mi par di sentir ognora

canti infiniti di solitudine
intonati da maestranze competenti

vilipese e ferite nell'anima

e anche umiliate nella loro bontà
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Cesare Moceo @
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