Sangue antico

Oggi partire
è sfida assetata d’avventura
a colmare la noia dell’occhio
che presto succede all’entusiasmo dell’arrivo.
Segue la certezza del ritorno
velata appena di tristezza
che la speranza del prossimo viaggio
schiaccia e annulla
nella smania curiosa di un’altra ripartenza.

Non così
per chi conobbe anzitempo
la salsedine acre di un mare straniero.

Quel portone di verde antico
verniciato dal padre di mio padre
a cui si volse triste lo sguardo bambino
quando partii
si colora di prato e di bosco
ad ogni primavera
nei miei sogni argentini
alla Sierra del Plata
né scordo il mio paese
arroccato sui costoni della Ripa
paziente e silenzioso
come un saggio
in attesa che il figlio ritorni.

Nella scia di un aereo
che si dissolve in nebbia sottile
in un mare d’azzurro
intatto ritorna il ricordo della bruma mattutina
giù nella valle
al Verrino.

E nel presagio di un viaggio a ritroso
mi richiama a intatte stagioni
il mio sangue antico.