Stazioni

Binari morti freddi lasciati al sole;
nascosti tra sterpaglie e caparbi fiori
venuti al mondo tra pietre e traversine,
mentre flebili raggi mattutini,
provano a scaldar animi appena svegli,
su banchine di arrivi e partenze,
in attesa di convogli ordinari.

Nefaste carrozze letto;
riposano tra il puzzo di piscio e
pungenti odori catramizzati;
dopo estenuanti viaggi ricolmi di speranze,
unendo chilometri di penisole oramai stanche.

In ristori sempre aperti,
va in scena la vita di copioni già scritti.
Figure losche con reputazioni note a chiunque,
corteggiano come sempre bariste dagli occhi tristi;
ricevendo come sempre
picche al loro fare sbruffone.

Vibra il fischio del capostazione;
e palette color speranza,
si innalzano ordinando partenze,
mentre nebbie di mattini uggiosi,
si diradano nell'andar del tempo.
Fischi troppo acuti di locomotori elettrizzati,
annunciano imminenti viaggi
verso destinazioni già note.

In sedute sempre più strette
si accomoda l'animo mio;
mentre lo sguardo attraversa finestrini sporchi,
seguendo paesaggi che cambiano in un istante,
trascinandosi con se pensieri nascosti.
Ma il viaggio continua,
su questo treno della vita.