Il sole del mattino, mi abbaglia. Eppur non ho voglia di levarmi in piedi. Arrivo, tu siedi distante. Il tuo sorriso è un invito accogliente che ben volentieri accetto. Dismetto i panni del fascinoso perché il tuo fascino è un piacevole turbamento. Ascolto la tua voce e rifletto. Dopo tanto sbandare finalmente una guida. Mi sforzo di ascoltare i tuoi preziosi consigli, che piacevole discoverta ho compiuto. Non smetti mai di stupirmi e mi regali istanti di vita che invano ho perduto.
18 novembre 2006
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Alcune volte scrivere è un modo per consumare, in modo proprio o improprio - fate voi - un po' di grafite.