Pagine di giorni

Avevo detto una pagina al giorno, anche solo una frase per non perdere di vista l’intensità del pensiero. Sono giorni che mi trascino, senza combinare niente, giusto perché se respiro vuol dire che sono viva.
‐Dove vado se continui ad abitare anche i recessi della mia anima?
Vestita da quella coltre di malinconia che non mi abbandona mai, mi sono lasciata andare a un pianto liberatorio trasportato dalle note di una canzone di cui non conosco nemmeno il testo; è tutto così assurdo. Te ne sei andato senza una parola, chiudendo fuori ogni emozione. La strada, la solita, solo una data e la cadenza dello stesso giorno sul calendario. Sono qui, cerco di mettere insieme parole che non trovano il collante per restare unite. La parte razionale continua a inviare messaggi chiari, come se bastasse una semplice lettura.
‐Continuo a parlare ad alta voce solo per il gusto di sentirmi dire, dalla parte ancora saggia, che sono folle…[ Ed io non voglio essere più niente, non voglio più prostrarmi per ricevere attenzioni. Andrò lungo la via cercando di trovare la bellezza in ogni cosa che mi circonda, in ogni profumo suono colore e trovare finalmente pace]quante false verità continuo a raccontarmi. Come se tutto questo riuscisse a farmi sentire meglio. Intanto chiudo gli occhi, solo cosi riesco a vederti, le mani si muovono di segnando ghirigori nell’aria che riempie il mio spazio vitale, sento vibrati attraversarmi per poi rilasciare quell’essenza di cui ho bisogno, quella che fa bene alla mia anima.