Un'ombra nella sera
Aveva atteso a lungo in quel posto. Ed ora, nell'oscurità imminente della sera, tra le onde ruggenti del mare e il grido acerbo dei gabbiani, ella era ancora là, sempre con la sua tristezza, divorata dai suoi pensieri, senza che un misero sorriso facesse mutare i delicati lineamenti del suo volto. Una figura immobile, solitaria, dai capelli nerissimi sciolti sulle spalle, il corpo snello e gracile, lo sguardo fisso verso l'orizzonte: quasi un fantasma nel dolce silenzio del crepuscolo, ritto tra gli scogli imponenti e grigi.
Guardava lontano, coi suoi occhi verdi persi nell'infinito, il volto contratto dal freddo, le labbra tremanti. Intorno a lei, sotto un cielo segnato da tenue strisce purpuree, la desolata spiaggia con i suoi scogli, i margini frastagliati della costa, le eleganti villette coi loro balconi dominati da gerani fioriti, coi loro tetti rossi e aguzzi; e lontano, alla sinistra dell'orizzonte, le maestose montagne di Taormina dai contorni azzurrini, velate dalla foschia della sera.
Per qualche minuto ella rimase ancora immobile davanti all'immenso mare che la circondava. Un nome urlato tra le lacrime si confuse con l'infrangersi delle onde. Allora, come per incanto, quella misteriosa ombra della sera si mosse tra gli scogli nuda e furtiva, con gli occhi lucidi e arrossati, le sue vesti strette tra le mani, il viso gonfio di lacrime; e, immergendosi nelle fredde acque del Mediterraneo, scomparve sotto i flutti sbuffanti di spuma.
Pubblicato in appendice a: "Infanzia e altre poesie" (BookSprint, 2022)