Fabio Privitera
  • Torino (Italia)
  • 24/04/1978

Scritti da Fabio Privitera

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Solo il susseguirsi degli eventi, dei giorni, potranno darci ragione o condannarci. Fino ad allora dobbiamo proseguire e agire quando sentiamo la vocazione a farlo... Ciò che conta più di tutto e non restare fermi nell'attesa di un altro giorno.

Non sarò mai in grado di rinunciare a quell'idea che fa risuonare l'anima come percossa violentemente da un alito di pace e scatena tra le ossa l'impulso irrefrenabile di fare un balzo verso il cielo, per afferrare quella mano e dire non sono mai(…)

Mistero e attesa, quando si mescolano, creano quella suspense che lascia il cuore appeso interminatamente...per poi rilasciarlo e la caduta è un tuffo che rende euforici. 

Ho ormai assimilato come le persone che citino quelle che definirei vezzi, (alcuni meno raffinati le chiamerebbero stronzate), come verità assolute abbiano un assoluto ristretto alla propria scatola cranica. 

Senza l'aria non vi sarebbero né luce diffusa né suono, senza l'amore non esisterebbero la donna e l'uomo.

Pensare che possa esistere l'infinito ne limita l'estensione. Il mio infinito è fatto di un qualcosa privo di estensione, è il non vederne la fine, il sentire sulla pelle la vibrazione di qualcosa che risponde armonicamente alle mie stesse emozioni.

No, non mi prendo sul serio... la serietà non dice mai nulla di vero, è fatta in serie e non può che divergere, mentre la verità converge attraverso una fitta rete in parallelo lungo la via dell'imprevedibile, del guizzo, di una risata improvvisa(…)