Al caos quando tu sei sera

Perché tu venga
a prendermi le mani
farei tracciati e descrizioni
ma sono fatta di rintocchi
scomposta
in sillabe e peccati
bocca senza lessico
solstizio che deflagra
lento, come l’arrendersi del polso

Perché tu venga
servirebbe la primavera
sulle dune
Al tuo soffio m’incurvo,
le vene della terra
salgono alle guance
simili al caos
quando ruba al cuore

Somiglio
a quando tu sei sera
e poi la stessa
di pietra lavica e sudore
mi fai tenebra agli occhi
tra le scintille delle palpebre