Ammantata di candor

Ammantata di candor, com'ingenua sposa,
ritta, nella sua staticità quas'imperiosa,
parea attender chissà chi o che cosa,
guardinga, sopr'al muro di cinta dell'antica Chiesa.

Qual fosse 'l suo pensier nessun sapea,
essa aspettava e assai sete avea,
la fontanella chiusa non permettea di bere.

Tuttavia, s'innalzò in volo,
fluttuando nel ceruleo di quel ciel per qualche istante,
all'accostarsi d'un uomo e d'un piccino,
fintantoché sparir alla lor vista, fin quando non fu sola
e poi tornar di nuovo ritta sul muro della Pieve.

Allorquando lui arrivò e s'arrestò di colpo,
nel percepir due occhi sibillini
che lo scrutavan nell'animo e nel corpo,
lasciò la sua promessa ad aspettarlo,
nel mentre, dentro un secchio,
il getto d'acqua fresca fece scorrer sol per poco.

Gli sguardi s'incrociaron per un momento solo,
ma ch'era parso eterno in assoluto;
parea intendesser esprimere parole,
in un connubio sì strano e silenzioso.

Indi essa scese a dissetar la sete che pativa,
intanto ch'ei immobile,
rasente l'inconsueta colomba immacolata,
indugiava stranamente lì a guardarla,
cercando d'intuir l'ermetico messaggio,
testé convinto ch'essa sol lui avea aspettato.

Reciproco, 'l suo sguardo fissò l'altrui umano,
di chi, quell'indomani, varcando quella soglia,
sarebbe stato per la vita sposo.

Dopodiché ascese in alto, onde librars'in volo,
scrutandolo per poco, finché non fu lontana.