Aspetto te.

Aspetto te
a risvegliare la mia vera essenza
impassibile sotto veli di emozioni impolverate
come lenzuola su mobili da proteggere.
Ogni tanto provo a scuoterle per noia:
c’è chi lascia il gusto asciutto
di un attrito anonimo e fastidioso
dentro il cuore e dentro il corpo.

Allora apro a caso, uno ad uno,
i cassetti di un’intimità curiosa
per ammazzare questo prezioso tempo
tra un sogno e l’altro, tra la notte e il giorno.

Un’azione imprevedibile e casuale
sempre così sterile e meccanica,
svogliatamente innaturale,
insopportabilmente statica.

Le confido ad un foglio bianco
e forse le leggerai distratto
queste mie parole taciute, 
perché non puoi immaginare che
aspetto te
a bagnare questo torpore insofferente
come pioggia fresca sull’asfalto bollente.