Il nostro (ed il loro) Natale

Tacciono da giorni
bimbi che non piangono.   Vedranno
ormai più
quel tesoro
a Mabika
difeso
dal gatto.   La nenia della grotta
vagheggia nell’aria,   mentre
braccia
stanche
scavano
fanghi
e cercano
mani
d’innocenti.   E non placa paure
la filastrocca
del tesoro di Gansowan,   mentre
lo strazio
e ‘l dolore
squarciano
madri
che non riescono
a piangere.   Sazi d’attesa ci coglie
l’Avvento
a scartare l’uvette
e i passiti da’ dolci
che ‘l Natale c’impone.   Disgustati e blasfemi
guardiamo nel vuoto
pur di non stender la mano
ai Lazzari fratelli,
cui neghiamo
briciole di vita
mentre ci guardano
da presso.