L'addio

Lo sguardo e il tono lineare del dottore
la sua voce, parole che hai sempre temuto di ascoltare.
Numeri e valori indecifrabili.fogli e radiografie.
Esami dei quali non sai ripetere il nome.
La possiamo curare, qualcuno cel'ha fatta, non si lasci andare.
Segui il dito che per non perdere il segno e non sbagliare, in questo momento solenne, legge il tuo verdetto di morte.
Tutti moriamo, mi venne da pensare.
Uscendo dall'ospedale, mi sentivo già fantasma.
Osservai la mia figura riflessa sulla vetrina di un bar.
Quante volte mi potrò ancora specchiare?
Da bambino, al cimitero, sentivo l'odore dell'assenza.
E mi dissi: "come i fiori pochi giorni a noi concessi, di che mi devo preoccupare?"
E promisi con infantile saggezza e lungimiranza: non mi vedrò appassire.
Decisi per questo di celebrare la fine del passaggio nella piramide del faraone.
Comprai il biglietto per andare a morire.
Mi coricai nella stanza del re.
Nessuno al mio capezzale.
Morii solo con i miei pensieri, come la sera prima di dormire.