La quercia solitaria

Del querceto antico solitaria
or te ne stai tu maestosa pianta
dalla nemica ascia  risparmiata,

non più sorelle che or  ti faccian
compagnia come nei dì lontani
degl’infantil poveri nostri giochi

a chi più ghiande le grandi tra noi
da la grandinata lì caduta  raccattar
sotto dalle verdi ampie chiome vostre

tra quella infin ricercar poi le galle
quelle poi lanciar ne l’aria allegri
de le prime cupole barchette per il rio

per minipipe poi gli acheni fornelletti
trastulli nel tempo poi perduti com’anco
gioventù andò tra noi perduta e non solo

come te pur io solitario nel prato de la vita
persi i compagni tutti  dalla falce che a caso
taglia sia tenero virgulto o spesso tronco.