Lasciami nuotare nel mio inferno

La superbia dell'intimo

ha disatteso il giorno

e quando i corvi torneranno dall'esilio

non troveranno che la notte

e carcasse di desideri mai sbocciati.

Lasciami nuotare nel mio inferno

sedotto dall'ampolla delle vergini

come demone che intinge il piacere

in carni mature

e labbra curiose

ad esplorare il tempo

perché il passato non ritorna

ma il presente è adesso

e ogni bacio che non si consuma

è una canzone che si dimentica.

Sarebbe lieve

sentire il tuo russare

come neve

che cade impercettibile tra i sogni

e poi scompare

tra le dita d'un incanto.

Se stessi per morire

chiederei di te

e darei a te

la mia ultima sentenza

ma ora lasciami affogare

nell'ignavia del mio fottuto immaginare.