MIsurazioni

La distanza tra il ginocchio e la caviglia, piglia un paio di palmi e butta l'occhio sul polpaccio largo, che poi diventa stretto. Alla base c'è un groviglio di peli.

Mi si inumidisce di sudore, se si muore di caldo o quando flescio in mezzo al casino e mi agito.

(Esagero?)

Il mio pugno, delle dimensioni di un panino, fino come la caviglia, è in condizioni pessime, visti i segni che ci lascio con i denti e per la pelle scorticata.

Non riesco quasi a stringerlo A saperlo, non passavo gli ultimi sei mesi A smozzicare unghie.

(Esagero?) ‐ Forse esagero ‐

La distanza tra i capezzoli mi informa Della forma delle spalle… strette. Poco più di un palmo e mezzo Con al centro un buco magico.

Dove cadono la rabbia e la paura. Rimbalzano così, nelle budella, da quando sono nato.

(Esagero?) – Ora esagero –

Ma se mi vuoi veramente… Ama il mio ginocchio, le mie spalle strette, il pugno fino e la caviglia. Ama ogni centimetro di questo corpo confliggente.

Diga di fiume. Buconero di stelle. Satana di Dio.