Nero salmastro

Ho scorto le tue labbra marine
scostando piano con la mano
i veli della notte
mentre il vento salmasto
al suono dolce delle onde
mi agitava il petto.

Era l'oscurità di sale
a farla da padrona,
scenario gitano fermo sulle ore,
mentre di risacca e tira e molla
mi risucchiavi il cuore.