Non si contano gli alberi

Si ferma il volto 
diaspro
dove la strada sembra 
morire al buio. 
Al dorso un’eco,
miele da calendari
avvezzi ai muri 
e chiodi 
risospinti al bianco. 
Pallore in tatui 
scampato all’esodo 
in chissà quali reticoli
di vanità e incertezze.
Non si contano gli alberi
dal ponte dell’orsa 
dacché il divieto dei sogni
un clangore, l’ha rimosso.