Pavido

Sciocca, pazza imbevuta d'amore,
non volli ascoltare la ragione.
E di quell'essere che si definiva impavido,
caddi nel ridicolo della sua viltà.
Come un lampo che squarcia il cielo,
nella pioggia della desolazione,
in quella tela che avrebbe teso un ragno,
io vidi solo un verme che strisciava.
Con guance flaccide, nella sua calvizie,
in preda alla paura di invecchiare.
Si trascinava nel suo essere seriale,
avvizzito in quella messa in scena della sua vita.