Poeta onda

Equilibrio e abbandono
del mare che controllo
il mezzo del mio fine ‐oh sì,
vertigine di nervi da quietare.
Io Palomar, se un flutto sale io sono
crociera d’occhi e disseziono
strascichi: in un puntiglio vigile,
e morto al mondo.
Vado perdendomi
per questo mal andare
e torno giù lungo le sponde
cerco armonie e rimedi
non conformi, in presagio
di un’onda porpora che unisca
i due emisferi cerebrali.

“Si metterà a descrivere ogni istante della sua vita, 
e finché non li avrà descritti tutti non penserà più d’essere morto”
Italo Calvino, Palomar
Poesia in Euterpe n. 31